SUMMER OPEN SEA KAYAK EXPEDITION...

Fin dalla prima volta che ci siamo avventurati sul Mar Egeo, abbiamo fantasticato di pagaiare per un lungo periodo tra le sue innumerevoli isole... senza avere l'assillo di dover finire nel tempo a disposizione quello che ci eravamo prefissati.
Ora questa aspettativa si è concretizzata: il viaggio inizia a fine giugno con un biglietto di sola andata...
Quando avremo finito le Isole Cicladi... torneremo a casa...
Tatiana e Mauro

Please use the translator on the left.
We're paddling most of the day and we don't have enough time to translate every single post...
We're confident you understand our position!


domenica 29 maggio 2016

Navigare in kayak nell'Egeo, questo sconosciuto...

Sono alcuni mesi, ormai, che facciamo ricerche sui viaggi in kayak alle Isole Cicladi.
Pare che navigare nel Mar Egeo sia un'impresa eccezionale, per via del Meltemi che spira in estate, e anche i più esperti velisti sostengono che veleggiare in Grecia sia molto impegnativo: prima di affrontare una qualunque traversata oceanica, in tanti suggeriscono di fare esperienza nel Mar Egeo!
Le Isole Cicladi sono tutte (o quasi) molto famose e vengono sempre (o quasi) inserite nelle proposte più gettonate di ogni operatore turistico. Sono conosciute, le Cicladi, e frequentate.
Chi non ha mai sentito parlare di Santorini, Milos e Mikonos? Chi non ha mai sognato una vacanza a Folegandros o Amorgos? Chi non vorrebbe visitare la culla della civiltà greca a Delos, a due passi da Andros e Paros? Che già solo i nomi delle isole alimentano le fantasie di ogni viaggiatore, le speranze di imbattersi in luoghi lontani, silenziosi e incontaminati... Sono isole mitiche e mitologiche, con panorami da cartolina, profumi inebrianti, chiesette bianche con le cupole blu e mari dall'acqua cristallina!
Bene, ma allora perché son così pochi ad andarci in kayak?
Il Meltemi è un vento bizzoso che può raggiungere in poco tempo forza di burrasca e che può durare anche diversi giorni (e notti, talvolta). Ma anche la Scozia è molto ventosa, e anche l'Irlanda lo è, per non parlare della Groenlandia, dove il Piterak è famoso per essere uno dei venti più impetuosi al mondo. Eppure sono tanti i pagaiatori che si avventurano per quei mari e tanti i racconti che si possono leggere sulle riviste specializzate e su internet.
Sono pochissime, invece, le informazioni che abbiamo raccolto sui viaggi in kayak alle Cicladi...
Nel lontano agosto del 1998 l'amico Marco Ferrario, in arte EkoKayak, ha trascorso otto giorni a Santorini in camper e kayak: ha pubblicato un racconto sull'allora rivista italiana "Il kayak da mare" e ha poi riportato l'esperienza sul suo blog, raccontando più in dettaglio delle tre o quattro pagaiate "andata e ritorno" programmate nel cratere, sempre lungo il versante dell'isola ridossato dal Meltemi, ed aggiungendo tante di quelle foto da far scattare la voglia di partire subito!
Non abbiamo trovato nessun'altra notizia di kayaker italiani avventuratisi nel Mar Egeo...

Paddling around with Oceanus Kayaking...
Kayaking the Cyclades with Aegean Paddlers...
Nick Cunliffe and Rod Feldtmann sea kayak expedition...
Poliegos island with Sea Kayak Milos...
Eko Kayak a Santorini in camper e kayak...

Alcune informazioni trapelano dal sito di una delle scuole di kayak delle Cicladi, con base sull'isola di Milos.
Nel 2003 e nel 2005 sono state effettuate delle escursioni guidate in kayak tra Milos e Santorini.
Rod Feldtmann, un geologo australiano, si è trasferito a Milos nel 2000 e ha aperto una scuola di kayak, Sea Kayak Milos, operativa ancora oggi.
Oltre alle classiche escursioni giornaliere intorno all'isola, Rod ha organizzato anche alcune lunghe spedizioni guidate: una prima nell'ottobre 2003, toccando Kimolos, Poliegos, Folegandros, Sikinos, Ios ed infine Santorini, raggiunta con un'ultima traversata nella nebbia; una seconda nell'aprile 2005, meno fortunata della prima perché, dopo aver toccato alcune isole, il gruppo è rimasto bloccato dal Meltemi e si è dovuto accontentare di raggiungere Santorini con un traghetto e di visitare l'isola con un'auto a noleggio; una terza traversata "familiare", in un periodo non meglio precisato, ha avuto un preludio interessante ed una conclusione altrettanto entusiasmante.
La spedizione senza dubbio più interessante è stata quella dell'autunno 2005 con Nick Cunliffe ed altri kayaker: Rod aveva organizzato una spedizione di due settimane tra Atene e la Turchia, 500 km di pagaiate e di traversate, toccando 20 isole nel cuore del Mar Egeo. Nick è uno dei più conosciuti ed apprezzati insegnanti inglesi e ha scritto un articolo per la rivista Ocean Paddler, poi pubblicato anche sul suo blog: il titolo lascia presagire un'avventura mitica, "Aegean Odissey"...
Ecco, basta. Poi solo racconti di velisti e di turisti "terragni".
Nient'altro che riguardi il kayak da mare...
Però ci sono degli altri centri di kayak a Santorini, Anafi e Mikonos, oltre che ad Atene: tutti organizzano con la bella stagione numerose escursioni di una o più giornate intorno alle Isole Cicladi. Escursione guidate, ovviamente.
Abbiamo già preso contatto con tutti i titolari dei centri, e tutti si sono dimostrati molto disponibili, arrivando anche a proporci di pagaiare insieme per alcuni tratti. Durante il nostro viaggio incontreremo le guide di Santorini Sea Kayak e di Mikonos Sea Kayak; ritroveremo anche sia Manolis di Oceanus Kayaking (con sede nella più meridionale delle Isole Cicladi, la piccola e sperduta e paciosa Anafi) che George di Aegean Paddlers, entrambi conosciuti ad Anglesey qualche anno fa: il mondo del kayak da mare è davvero piccolo...
Sono tutti convinti, e noi con loro, che non ci sia modo migliore di visitare le isole greche: in kayak da mare! E nonostante il Meltemi!

giovedì 26 maggio 2016

Il nostro kit di riparazione...

Per assemblare il kit di riparazione, io ho cominciato dalla mollette (quelle piccole nella scatolina di plastica e quelle colorate dotate di un elastico incorporato). Col passare del tempo, ho aggiunto un po' di tutto, senza una vera logica, dal filo per cucire alla chiave combinata (della misura giusta per le viti del mio seggiolino basculante!).
Quando ho conosciuto Mauro ho capito l'importanza di un kit funzionale e razionale.
Non sapevo ancora dell'esistenza del nastro americano, il nastro adesivo telato conosciuto nel resto del mondo come duct tape, utilissimo per le più svariate riparazioni, specie per le falle nello scafo.
Partiamo sempre con una grande scorta di quel nastro argentato: è diventato quasi un amuleto.
Tutti gli oggetti sono riposti in bustine di plastica separate, come nel kit di primo soccorso, e per gli stessi motivi. La scelta dei pezzi che compongono il nostro kit è stata dettata dalla necessità di risolvere i problemi che nel corso degli anni si sono presentati con maggiore frequenza.
Consigliamo comunque di personalizzare il proprio kit di riparazione in ragione del viaggio che si vuole intraprendere...

Tutte (o quasi) le cose che stiviamo nel kit di riparazione...
Il kit di riparazione di Mauro alla prova di tenuta d'acqua (durante il Sicilia kayak tour 2015)

Ecco cosa inseriamo nel nostro kit di riparazione:
Forbici
Accendino
Taglierino
Luci chimiche notturne
Moschettoni vari di riserva
Penna, pennarello e matita
Chiave combinata per viti esagonali (della misura necessaria!)
Cacciavite e mini-cacciavite per riparazioni di precisione
Coppiglie di riserva per le ruote del carrellino (se ne è dotato)
Attrezzo multiuso pieghevole e da montagna
Filo per cucine resistente e aghi da tessuto
Tela e colla per riparare la tenda ed il materassino gonfiabile
Elastici e cime di varie misure (adatte all’attrezzatura in uso)
Nastro adesivo telato (detto americano o duct tape)
Denso tape (in foto argentato) e nastro bituminoso (in foto marrone scuro)
Stucco epossidico bi-componente
Colla neoprene
Colla forte

mercoledì 25 maggio 2016

Il nostro kit di primo soccorso...

Ogni volta che partiamo per un viaggio, più o meno lungo, ma anche ogni volta che usciamo in kayak per un'escursione giornaliera, stiviamo sempre nel terzo gavone, per averlo a portata di mano anche in navigazione, il nostro kit di primo soccorso.
E' una buona regola per pagaiare sicuri: non siamo mai sicuri di poter evitare tutti i pericoli, ma almeno siamo sicuri di poter contenere le conseguenze - prevedibili ma evitabili - di ogni attività all'aria aperta che, come la nostra, comporta una certa soglia di rischio.
Portiamo con noi tutto l'occorrente per disinfettare, medicare, suturare e se necessario anche trattare una frattura, risolvere un principio di ipotermia o una patologia più seria. In genere, sappiamo cosa fare (e come farlo!) ogni qual volta dovessero rendersi necessari degli interventi di primo soccorso (fino alla rianimazione cardiopolmonare): abbiamo seguito un corso di BLS (Basic Life Support), e anche una serie di corsi di First Aid di uno e più giorni, e ci teniamo sempre aggiornati!
Preferiamo avere ognuno il proprio kit di primo soccorso, stivato nel proprio kayak e con i medicinali adatti alle proprie patologie. Usiamo l'accortezza di riporre ogni cosa in bustine di plastica, sia per tenere tutto separato ed ordinato, sia soprattutto per evitare che si bagni nel caso la sacca stagna dovesse riempirsi d'acqua... ed anche per evitare che l'accidentale fuoriuscita di liquidi o pomate possa impiastricciare tutto il resto!

Il kit di primo soccorso di Tatiana al controllo periodico... 
I nostri quattro kit di primo soccorso e di riparazione...

Ecco come organizziamo il nostro kit di primo soccorso:
Garze e bende di varie dimensioni
Cerotti resistenti all’acqua
Steril-strip per suture
Laccio emostatico
Bisturi monouso
Guanti in lattice
Disinfettante per le mani (conosciuto come gel igienizzante)
Cotone idrofilo (una confezione compressa in un barattolino)
Acqua ossigenata
Ammoniaca
Contagocce
Collirio
Pinzette
Termometro
Protezione solare
Telo termico (detto anche coperta di sopravvivenza)
Forbici di vario tipo (da quelle pieghevoli a quelle per tagliare i tessuti)
Aloe vera o altro antinfiammatorio per dolori muscolari
Sofargen o altro antibiotico per la profilassi delle ustioni
Pasticche di vario genere per le patologie personali esistenti o prevedibili
Nota: le ultime tre voci sono dettate dalle sintomatologie personali – ogni medicinale andrà scelto e stivato in ragione delle condizioni di salute specifiche della singola persona!
Se i farmaci richiedono una prescrizione medica, portarne una copia in viaggio semplifica le cose…

giovedì 19 maggio 2016

Punti e appunti!

Mentre Mauro controlla tutti i punti di possibile sbarco sulle isole, io mi dedico alla lettura ragionata di portolano, guide turistiche e libri di lettura in tema col nostro viaggio.
Prendo appunti direttamente sulle mappe, sia per evitare di stivare in kayak troppo carta, sia per avere sotto gli occhi durante la navigazione tutte le informazione raccolte.
In questi ultimi giorni sono riuscita a completare lo studio delle Cicladi occidentali, una dozzina di isole da sogno, una più bella dell'altra: Kea si discosta un po' dalle altre, vicina com'è al continente; Kithnos ha degli scavi archeologici interessanti; Serifos e Sifnos sono fuori dalle rotte turistiche tradizionali, Milos, Folegandros e Santorini sono invece molto famose...

Lavoro di squadra: dopo i punti di Mauro sul GPS, ecco gli appunti di Tatiana sulle carte!

Sin'ora, l'isola più intrigante sembra essere Sikinos, la meno conosciuta delle Isole Cicladi, stretta tra Ios e Folegandros; affuscata forse delle sue due vicine più "ingombranti", molto frequentate durante la bella stagione, Sikinos invece sembra essere una delle più intatte isole dell'Egeo, e per unanime riconoscimento di tutte le guide turistiche consultate (Routard, Lonely Planet, Rough Guide, Marco Polo e Touring Club Italiano). Sembra anche avere molte caratteristiche in comune con Anafi, la più meridionale dell'arcipelago cicladico: per iniziare a studiare Anafi, però devo attendere l'arrivo della carta turistica. Non siamo riusciti a scovarla da nessuna parta, neanche in greco, e allora ho chiamato un amico di kayak, Nico Amato, che da anni la frequenta e che si è gentilmente offerto di spedircela a casa! La solidarietà tra naviganti inizia a farsi sentire ancor prima di essere in mare!

sabato 14 maggio 2016

La resa dei conti: i nostri 991 punti...

Alla fine, dopo un numero esagerato di ore di lavoro, poco prima di arrivare alla cecità completa, abbiamo finalmente concluso l'esame e la ricerca dei punti utili allo svolgimento del viaggio.
Nel titolo c'è un numero... ecco, i punti totali sono proprio 991 (e per un pelo ci sono stati in un numero a tre cifre come avevamo ipotizzato... ma è solo fortuna!).
I punti sono così suddivisi: 36 punti per tracciare le rotte per le traversate che superano i 10 Km + 955 tra semplici sbarchi per una breve sosta, ridossi di sicurezza e campi per la notte.
Come anticipato, in generale non seguiremo tappe programmate, solo una percorrenza media giornaliera, e sapere quali sono i punti di approdo nelle vicinanze quando è arrivato il momento di sbarcare semplifica di molto la vita.
Ogni giornata seguirà comunque una programmazione di massima e, nel caso di tratte con pochi punti di sbarco, andrà preparata in maniera più dettagliata.

... da Atene a Pountazeza...

Partiremo con due GPS, uno principale (Garmin Montana 600), che sarà sempre in uso, ed uno di scorta (Garmin GPS Map 76csx), nel caso di malfunzionamenti del primo... e qui iniziano i problemi con questi apparecchi (degli altri problemi scriveremo più in là).
Il primo è molto capiente: 4000 punti e 200 tracce, quindi dovrebbero starci ampiamente anche i circa 150 nuovi punti con gli effettivi campi notturni.
Il secondo purtroppo ospita solo 1000 punti e 20 tracce... e sicuramente non ci staranno i punti dei campi ed ancora meno le 150 tracce giornaliere.
Quindi è necessario trovare un modo per scaricare punti e tracce, sia per una questione di sicurezza (backup) e sia perché, di volta in volta, saranno da caricare quelli nuovi della programmazione.
Vista la grande quantità di attrezzatura varia che avremo al seguito, pensiamo di non portare il computer portatile, e di riuscire ad effettuare tutte le operazioni con i telefoni (concedetemi di chiamarli ancora così, anche se le risorse utilizzate per questa funzione ormai non arrivano neppure al 2%).

... da Strongyli ad Amorgos...

Dopo varie ricerche siamo arrivati ad un programmino (Exchanger for Garmin) che fa proprio quello che ci serve per il GPS di scorta: si salvano e si caricano punti e tracce, poi si possono convertire in formato gpx (formato universale di interscambio per i GPS).
Per il principale è ancora più semplice: il formato interno di salvataggio dei dati è già gpx e, dopo aver installato sul telefono gli opportuni driver, si collega e si sfoglia sino a trovare quello cercato. Poi, con un copia-incolla, si salva quello che si desidera...

... da Syros ad Andros

Ma quello salvato sarà proprio quello che volevamo salvare?
A questa domanda risponde un altro programmino (GPX Viewer) che permette di visualizzare le tracce gpx sulla mappa di GoogleMaps.
E se non c'è campo?
Bene, salvando sul telefono la mappa che ci interessa (circa 90 MB per tutte le Isole Cicladi) è possibile visualizzare le tracce anche fuori linea (modalità aereo).
Abbiamo effettuato tutte le prove del caso ed il meccanismo ha sempre funzionato a dovere... speriamo solo che la legge di Murphy non ci metta lo zampino!